Venerando Bruno

Una vita dedicata alla storia della sua città

Venerando Bruno nasce a Belpasso il 7 agosto 1944. Frequenta l’Istituto Tecnico Industriale “Archimede” di Catania, ma predilige da subito le scienze storico-umanistiche, in ciò sostenuto e incoraggiato dai docenti del settore. Iscritto presso la Facoltà di Economia, dopo aver sostenuto alcuni esami, ne abbandona l’indirizzo per iscriversi alla facoltà di Lettere e Filosofia dell’Ateneo catanese con l’intento di specializzarsi successivamente in Archeologia e Antropologia.

Esploratore attento e solitario, Venerando Bruno si dedica alla ricerca storica, archeologica ed etnografica, sin dagli anni dell’adolescenza. Perviene alla scoperta sul campo di siti e agglomerati archeologici disseminati nel territorio di Belpasso e attribuiti al Paleolitico, al Neolitico, all’Età del Rame, all’Età del Bronzo. Scopre insediamenti preistorici, il tracciato di antichi corsi d’acqua, di remoti bacini palustri e primordiali insediamenti umani in caverna.

Nel 1962 scopre il dolmen e le coeve piazzuole preistoriche. Nel 1979 fonda il Centro di Studi Storici “Fenicia Moncada di Montalto”, successivamente denominato “Centro di Studi Storici Giuseppe prof. Sambataro”, dopo la scomparsa dell’insigne studioso. Nello stesso anno scopre e ricostruisce integralmente e fedelmente l’emblema dell’antica “Universitas” di Malpasso del 1638, adottato come distintivo del Club Progressista nel 1992. Risale al 1986 la scoperta della villa romana di Belpasso, i cui mosaici, barbaramente frammentati, individua, recupera e consegna alla Soprintendenza Archeologica.

Nel 1987, prima dell’inaugurazione del Museo “Giuseppe Sambataro”, rivolge un appello ai cittadini perché donino reperti al fine di arricchire ancora di più la collezione museale e impreziosire le sale del Museo.

Nei primi anni ’80 consegna all’Ufficio Scavi (Sezione della Soprintendenza Archeologica di Siracusa) molti elementi frammentati raccolti presso una struttura fortificata, identificata alcuni anni prima, censita dall’Istituto Italiano dei Castelli. Nel 1989 si reca a Torino per intervistare l’ultima erede del Casato Moncada, di cui si fregia il suddetto Blasone di Malpasso. Timoroso delle sorti e del destino dello sconosciuto e obliato patrimonio storico del suo villaggio natio, sceglie più concretamente di dedicarsi allo studio sul campo e all’indagine storica. Pertanto, dopo il suo ingresso in seno al Consiglio Comunale di Belpasso, la sua attività politica è prevalentemente volta alla salvaguardia delle aree e dei monumenti storici. Dal 1992 al 1997, intraprende a titolo gratuito il lavoro di riordino e inventariazione dell’Archivio Storico del Comune, recuperando e catalogando migliaia di importanti documenti.

Dall’animo sempre inquieto per la mole di lavoro da affrontare per proteggere l’amato patrimonio, cura una fitta corrispondenza con le autorità preposte ai Beni Culturali per coinvolgerle in una lunga serie di sopralluoghi. Cura, inoltre, I racconti di Rocca Manfredi, una raccolta di novelle sugli anni della sua giovinezza.

Venerando Bruno si spegne prematuramente il 31 gennaio 2007, dopo aver dedicato gli ultimi giorni al rinvenimento e al recupero dei resti di una basilica tardo-bizantina in contrada Grammena.

Pubblica numerose opere che raccolgono le sue innumerevoli ricerche sulla storia e le tradizioni di Belpasso, che è possibile consultare presso i locali della biblioteca comunale “Roberto Sava” di Belpasso.


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